Storytelling fatto a mano. Raccontare chi ci prova
Metti di essere in metro e per una volta ti alzi per lasciare il posto non a una vecchietta ma a due ragazzi che trasportano:
- zainetto ipertrofico e pesante
- tavolino Decathlon da campeggio
- carrellino da mercato modello massaia di Voghera
- paletta e scopino.
Se non lo fai per gentilezza, lo fai per curiosità. E se sei curioso delle persone come lo sono io, inizi a parlare e scopri una bellissima storia di passione, riscatto e creatività che racconto in questa pagina insieme con le foto che sono andato a fare nel Laboratorio volante di scultura di Marika e Giacomo.
Nasce così la prima “puntata” di un nuova sezione di pochestorie.it nella quale vorrei raccogliere e raccontare storie di persone che ci provano, che si sporcano le mani, che si appassionano del loro lavoro. Nella mia lista per ora c’è un ingenioso ragazzo con una minuscola bottega di riparazione di elettrodomestici e un fiorista cieco che sceglie i fiori dal profumo.
Nell’attesa, ecco qualche foto di backstage del servizio sugli Scultori di strada.
L’irresistibile attrazione di una persona che lavora! E dire che alle spalle degli umarells che vedete sulla destra c’è addirittura un cantiere con ruspa. Arte 1 – Edilizia 0
Scultura raffigurante L’uomo che fissava i cantieri.
Il milanese va di fretta, si sa. Ma poi c’è sempre qualcuno/a che si ferma…
E poi si smonta, si pulisce, e via, a casa.
Se volete passare a trovarli, li trovate ogni giorno all’angolo tra piazza Duomo e via Ugo Foscolo, ossia qui.
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