Marco
Marco De Francesca fotografato da pochestorie. Marco salta. La prima cosa che mi chiede quando ci vediamo per le foto è: “ma mi fai saltare?”. Così, Marco salta e io cerco di appostarmi per prevedere la sua traiettoria. Marco non si limita a saltare: è un attore (intendo che lo è davvero, di lavoro): cambia faccia, aspetto. Toglie la giacca che lo fa sembrare Lupin III, mette la canotta, ed è già un selvaggio urbano. Poi mette una maglietta color senape e, immerso nelle foglie, diventa un figlio dei fiori tardivo. Marco interagisce, con me, con i passanti e anche con i cani: la sessione di foto diventa un gioco. Il tempo vola. (Marco, non so perché, mi induce a fare molte foto in verticale, cosa che faccio di rado, e adesso è difficile metterle qui, dove il formato è orizzontale).