La piazza vuota di Cala d’Oliva

Papà era stato svegliato nel cuore della notte dalla guardia ed era partito subito per Fornelli con la jeep. Avevo sentito il toc toc toc delle ruote sui blocchi di cemento della strada. Mi ero stretto nelle coperte e avevo pensato che magari nemmeno dormiva perché al mattino erano saltate le caffettiere e quanto era rientrato si vedeva che aveva gli occhi rossi. Era arrivato tardi e mamma aveva detto lo aspettiamo per cenare. Ma poi era nervoso e avevamo dovuto aspettare ancora che finissero di parlare piano in cucina. Lo sentivo dire che il viceré era molto arrabbiato e che c’era poco da scherzare. È stato in quel momento che mamma mi ha preso e mi ha mandato a giocare fuori anche se non avevamo ancora mangiato. Anche gli altri bambini erano tutti in piazza pure se settembre era appena finito e faceva già fresco. Abbiamo giocato a un due tre stella sul muro curvo davanti alla chiesa, sotto la grande mimosa. Gli sconsegnati non si vedevano dal giorno prima; gli altri papà erano tutti a Fornelli, c’era una calma irreale. A un certo punto era uscito il parroco, io avevo fame perché non avevamo ancora mangiato e ormai era buio. Mi ha dato un pezzo del pane bianco che arrivava ogni tanto da Porto Torres. Mi ha scompigliato i capelli con la mano e ha detto fai il bravo stasera. Si vedeva che sapeva le stesse cose che sapeva il papà.

Poi le mamme hanno iniziato a chiamare dalle finestre e a uno e uno i miei amici sono rientrati. Sono rimasto solo nella piazza vuota. Anche il parroco è andato via e ha chiuso il portone della chiesa.

Il paese era vuoto come adesso e mi sta venendo il magone a ripensare alle case, ai negozi, al piccolo cinema. Ho voluto tornarci in visita, ora che il carcere è chiuso e si può sbarcare sull’isola. Ho quarant’anni, faccio l’ingegnere civile. Ho un figlio di sei anni, la stessa età che avevo io quando mio papà, agente di custodia, è stato svegliato di notte dalla guardia.

 

“Viceré” è il soprannome attribuito a Luigi Cardullo, direttore del carcere dell’Asinara dal 1972 al 1980, noto per la sua durezza.

La “rivolta delle caffettiere” ebbe luogo il 2 ottobre 1979 nel supercarcere di Fornelli per protestare contro le durissime condizioni di detenzione del braccio speciale.

Gli sconsegnati erano i detenuti meno pericolosi della colonia penale che non avevano obbligo di stare in cella durante il giorno e potevano frequentare il paese di Cala d’Oliva dove risiedevano le famiglie delle guardie carcerarie.

Date: Agosto 2013 Location: Isola dell'Asinara - Cala d'Oliva Maps:

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Data: Asinara Cala Oliva
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