La fiera prima della fiera [Salone del Libro 2014]
Ho sempre amato la fiera prima della fiera. I corridoi pieni di scatoloni vuoti, resti di imballaggi e bancali. Il via vai degli elettricisti e dei mulettisti. Gli “adetti ai lavori” in jeans e t-shirt, il bar del Lingotto senza coda. Gli stand che prendono forma e che puoi provare a immaginare come saranno domani, con i libri esposti e la gente che cerca di rubarli (dinamica tipica delle fiere). Le corsie senza moquette e senza la mascotte di Geronimo Stilton.
Verso sera gli standisti se ne andranno, lasciando il campo agli allestitori. Nella notte stenderanno chilometri di moquette rossa a coprire il cemento nero dei padiglioni, sparpaglieranno estintori e piante, taglieranno la plastica che copre la moquette degli stand.
Giro per i padiglioni, vedo Einaudi ancora in fasce, Mondadori in mutande e la Gran Loggia d’Italia che ha incappucciato anche le sedie (una scelta di grande coerenza). Vedo un nuovo reality sugli scrittori impegnati nei lavori domestici che prende forma.
Al mattino, stamattina, comincia il Salone del Libro. Chi lo vede tutto in tiro non sa che è come una ragazza che ieri sera era in tuta.
One Response to “La fiera prima della fiera [Salone del Libro 2014]”
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ho sempre invidiato il tuo “vivere” con i libri e conoscerli nella loro intimità