E così vuoi lavorare nell’editoria?

alessandra selmi e cosi vuoi lavorare editoria

«Alle cene cui prende parte un editor c’è sempre un aspirante autore,
un po’ come alle cene cui prende parte Miss Marple c’è sempre un assassino.»

Ci sono mestieri difficili da fare ma facili da spiegare: mettiamo il cardiochirurgo, il violinista professionista o anche il soffiatore di vetro. Tutti sanno cosa siano e a cosa servano. Mestieri difficili da spiegare e basta (più che altro per ragioni di pudore): tipicamente la prostituta e il giornalista. Poi mestieri difficili da fare e impossibili da spiegare: uno di questi è l’editor.
Ora, si potrebbe obiettare che non ci sia nemmeno una ragione precisa per conoscere chi sia e cosa faccia un editor. Gente è vissuta benissimo senza sapere di cosa si occupi un social media manager, per dire, potrai fare a meno di conoscere le figure professionali della filiera del libro. D’accordo, del resto i mestieri-difficili-da-spiegare si portano sempre dietro un certo quale senso di colpa: se non si capisce cosa siano vuol dire che non sono proprio dei lavori veri veri.

Tuttavia. Tuttavia ci sono tre circostanze per le quali può essere necessario che tu sappia chi è un editor e cosa faccia; in tal caso mi sentirei di consigliarti la lettura di questo E così vuoi lavorare nell’editoria. I dolori di un giovane editor di Alessandra Selmi, Editrice Bibliografica.

Caso numero 1: sei un editor

Se sei un editor, ma anche un redattore, un revisore, un editore, un libraio, insomma se ti occupi di libri per professione, ti sentirai a casa, avrai il piacere di riconoscerti nelle dinamiche editore-autore, nelle piccole grandi paranoie dello scrittore, ti sentirai meno solo nel compito arduo di ridare forma a un testo. Riderai non poco e poi accorgerai di un sorrisetto ironico sulle labbra.

Caso numero 2: sei uno scrittore o un aspirante scrittore

Se sei uno scrittore o ancora di più un aspirante scrittore (magari di quelli che si ritengono già tali anche senza aver pubblicato nulla) avrai una sorta di visita guidata nel dietro le quinte di una casa editrice: capirai perché gli editori seri facciano aspettare qualche mese prima di rispondere a una proposta editoriale (perché la leggono), quali tuoi atteggiamenti potranno favorire questa lettura e quali altri la potranno irrimediabilmente compromettere (ampia casistica di situazioni in cui non presentare il proprio manoscritto), vedrai forse per la prima e ultima volta il tuo libro con gli occhi di chi ti aiuta a renderlo migliore. Consiglio per esempio il capitolo sulle lettere di accompagnamento e sulle telefonate di recall.

Caso numero 3: sei un lettore

Sì, i lettori sono meno degli scrittori, ma ciò non toglie che possa essere molto interessante scoprire il percorso che compie un manoscritto per diventare libro, quali cure e attenzioni gli vengano rivolte, quale sia il contributo spesso invisibile che alcuni professionisti danno al testo proprio a vantaggio del lettore. Il romanzo rilegato che ti guarda dal banco della libreria è il prodotto di un lungo viaggio. E in questo viaggio, oltre all’autore, solo un’altra persona è stata sempre in contatto con la storia che stai per leggere: questa persona è un editor, e ora saprai chi è e cosa fa.

 

Ma c’è di più, questo libretto è prima di tutto un atto d’amore per una professione importante, che rischia di essere a volte sacrificata per motivi economici o di tempo, un omaggio alla qualità del libro, sia esso il Grande Romanzo o il romanzetto. Alessandra Selmi ne parla con ironia, soprattutto auto-ironia (in quanto in questo caso essa stessa esordiente), attinge alla sua esperienza professionale senza farla pesare, anzi con leggerezza e umorismo. Cita episodi reali e prototipi realistici di autori, quando serve li bacchetta. Ma niente effetto maestrina, anche se la penna rossa in mano ce l’ha eccome, perché sa che a un editor non è perdonato nulla, né un refuso, né una ripetizione.
E soprattutto, nessuno capisce cosa faccia davvero di lavoro, ma in ogni situazione ci sarà sempre qualcuno che tirerà fuori da un borsa un fascio di fogli e glielo lascerà in lettura sperando in una pubblicazione.

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