Inconsapevoli poesie, necessariamente brevi, generalmente di una riga, create dall’impaginazione automatica degli ebook.
Le ho chiamate poesie orfane perché nel linguaggio tipografico si chiamano così le mezze righe isolate a inizio pagina.
Nei libri tradizionali, si evitano queste ineleganze grafiche, ma nell’impaginazione automatica degli eBook il testo si distribuisce come capita, generando a volte effetti curiosi. A volte poetici.
Per contribuire a questa pagina, occorre mandare una foto del lettore di eBook, meglio se con la citazione del libro a pochestorie[at]outlook.it
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